Terapia fagica: un’arma per combattere l’antibiotico resistenza 

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Terapia fagica: un’arma per combattere l’antibiotico resistenza 
30Mag

La terapia fagica, o fagoterapia, è una nuova possibilità terapeutica contro le resistenze batteriche, laddove gli antibiotici si rivelano inefficaci. I fagi, virus capaci di infettare i batteri sino a distruggerli, possono essere considerati le nuove e potenti armi in grado di contrastare le principali minacce umane in fatto di infezioni batteriche.

La batteriofago-terapia è basata sull’utilizzo di virus (batteriofagi o fagi) specifici ed esclusivi dei batteri. Può essere applicata a qualunque tipo di infezione, sia in ambito umano che veterinario, purché si conosca a priori il microorganismo responsabile della patologia che si vuole trattare. Questa è la prerogativa essenziale che distingue la fagoterapia dalle terapie antibiotiche: occorre avere l’isolato del microorganismo che causa questa infezione.

Esistono tuttavia dei vincoli, dettati dalle regolamentazioni nazionali ed europee, che rendono difficile ad oggi l’impiego della fagoterapia in Europa. Occorre attendere ancora un periodo abbastanza lungo, perché c’è ancora molto da fare in tal senso. Quel che mancano, ancora, sono degli studi clinici randomizzati che consentono in maniera chiara di dimostrare l’efficacia di questa forma di trattamento, associato o meno, alla terapia antibiotica.

Laboratori di Diagnostica e utilizzo dei fagi per combattere le infezioni batteriche

La terapia consiste nell’isolare prima il batterio causa di infezione e quindi testare i fagi. All’interno dei laboratori diagnostici si allestisce una preparazione specifica. Questa contiene i fagi più attivi nei confronti del batterio da eliminare e la preparazione viene somministrata al paziente per via orale o parenterale.

I fagi hanno avuto numerose applicazioni nel corso dei decenni, dalle dissenterie al colera, dalla peste bubbonica alle infezioni osteoarticolari. In particolare, riguardo alle epidemie di colera, è stato recentemente dimostrato che con l’espandersi della epidemia si osserva nelle acque reflue il concomitante aumento di fagi litici specifici nei confronti del vibrione. Tale fenomeno, superata una certa soglia, precede lo spontaneo recedere della epidemia. Numerose anche quelle in ambito militare, per trattare le ferite sporche cui sono soggetti i militari.

La terapia fagica rappresenta una nuova possibilità terapeutica contro le resistenze batteriche. La fagoterapia può essere applicata a qualunque tipo di infezione, purché si conosca a priori il microorganismo responsabile della patologia che si vuole trattare. Occorre tuttavia attendere un periodo abbastanza lungo, perché c’è ancora molto da fare in tal senso. Quel che mancano, ancora, sono degli studi clinici randomizzati che consentono in maniera chiara di dimostrare l’efficacia di questa forma di trattamento, associato o meno, alla terapia antibiotica.

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